Genova più bella grazie alla Street art

Da Banksy alla scuola genovese: i murales contro il degrado di centro e periferie

«Casa di carte», di Agostino Iacurci, 2019,  su un doppio muro di Genova Certosa
Maurizio Gregorini |  | Genova

La città di Genova si è distinta negli ultimi anni per un’intensa attività di Street art, con numerosi e importanti progetti la cui valenza sociale, estetica e urbana ha avuto visibili ricadute sul tessuto cittadino: opportunità di occupazione per i giovani artisti, internazionalizzazione dell’offerta d’arte contemporanea in città e, soprattutto, riqualificazione di zone prima degradate o trascurate, che si sono riattivate su più fronti. Tra le prime iniziative avviate si ricorda «Luzzati progetto Street art», per la decorazione da parte di artisti italiani e stranieri dei muri dei Giardini Luzzati, lanciato alcuni anni fa con l’associazione Il Cesto.

Dal luglio 2015, grazie al progetto «Arte urbana al Cep», vengono convocati nel quartiere periferico Cep artisti urbani di Genova e Milano che hanno realizzato opere per dare «volto» alla toponomastica del quartiere e trasformato il Pianacci in una «galleria d’arte urbana permanente» (Drina A12 e Giuliogol – Weik – BDS crew ecc).

«Walk the Line» è l’intervento in progress di pitturazione artistica dei piloni di sostegno della strada sopraelevata che attraversa la città, in convenzione con l’associazione Linkin’art; già una trentina gli interventi realizzati. Il progetto si fonde ora con quello imponente di «Repicta», che mira a decorare tutti gli 8 chilometri della Sopraelevata (primo tratto in lavorazione a luglio) e che sta catalizzando l’interesse di molti sponsor, tra cui Boero Colori 1830.

«On the Wall» è il fiore all’occhiello dei progetti dedicati alla Street art a Genova. Ideato e organizzato dall’Assessorato alla cultura del Comune, ha visto nel luglio-agosto 2019 quattordici importanti artisti italiani e stranieri impegnati in un happening-festival nel quartiere di Certosa in Valpolcevera, colpito da vicino dal dramma del Ponte Morandi. Un grande intervento di riqualificazione che ha coinvolto i residenti e tantissimi volontari.

A questo segue in linea di continuità «Urban Attack», con quattro nuovi grandi murales nei quartieri di Certosa e Sampierdarena, per mano di tre grandi nomi internazionali della Street art, lo spagnolo Okuda San Miguel, l’argentino Francisco Bosoletti, gli ispano-portoghesi Dourone, e di un giovane e validissimo genovese, Lord Nelson Morgan. Sempre per Certosa va ricordato «Pintada, Genoa Street Art Movement», da un’idea di Twenty Twenty-Brand Association Consultancy e Bruno Antonio Pampaloni, con la regia del Comune e la sponsorizzazione di ETT.

Da non dimenticare i laboratori di street art con gli alunni delle scuole medie e le mostre che Palazzo Ducale ha ospitato nel 2020 su Banksy e Obey, che hanno segnato la storia dell’arte di strada. Nel fermento di tutti questi progetti ha preso quota dal basso una vera e propria «scuola genovese» di Street art che annovera oggi moltissimi artisti. Tra i più noti: Drina A12 e Giuliogol, Blef, Shen 2 e Stevo.

Una tale fioritura ha stimolato il Comune di Genova ad aprire un ufficio dedicato e a varare un regolamento, in corso di definizione, che prevede la concessione di alcuni muri liberi su cui gli artisti più giovani possono esprimersi liberamente. Un’aggiornata pagina Facebook curata dall’assessorato alla cultura, «Street art in Genoa», dà la adeguata visibilità agli artisti emergenti e alle tante opere che costellano i quartieri del capoluogo ligure, un museo a cielo aperto non più solo per il suo centro storico e suoi antichi palazzi.

© Riproduzione riservata Blef prepara il murale con la tecnica della proiezione, a Genova Certosa, 2019