Frettoloso, foresto e Schiavone

Lidia Panzeri |  | Venezia

Vivere nell’epoca di Tiziano e di Tintoretto, essere «foresto» e talvolta anche, come gli rimproverava l’Aretino, un po’ frettoloso: è quanto basta per essere oscurato al di là del propri meriti. È questa la parabola di Andrea Meldolla detto lo Schiavone, per la sua provenienza da Zara, dov’era nato tra il  1510 e il 1515 (ecco un’altra difficoltà: la scarsità di documenti a lui riferiti). A toglierlo da questo cono d’ombra è ora la mostra «Splendori del Rinascimento veneziano. Andrea Schiavone tra Tiziano, Tintoretto e Parmigianino», la prima retrospettiva che Venezia dedica a questo artista, in programma dal 28 novembre al 10 aprile al Museo Correr, curata da Enrico Dal Pozzolo e da Lionello Puppi con la direzione scientifica di Gabriella Belli e l’allestimento di Daniela Ferretti, e promossa dalla Fondazione dei Musei Civici in coproduzione con 24 Ore Cultura-Gruppo 24 Ore. L’osservazione sulla macchia è
...
(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

© Riproduzione riservata
Altri articoli di Lidia Panzeri