Francesco Crivelli «primo nel fare ritratti»

Ad Alessandria una mostra su una pala d’altare ritrovata è l’occasione per riscoprire un pittore cinquecentesco di scuola lombardo-veneta

Un particolare della pala con Tomasa Guasco e Lorenzo Cuttica
Marta Paraventi |  | Alessandria

Dopo più di duecento anni torna ad Alessandria la pala d’altare raffigurante l’«Ascensione di Cristo tra la Vergine e san Giovanni Evangelista con la famiglia del marchese Cesare Cuttica di Cassine» (1576-1577 circa), opera del pittore Francesco Crivelli (1520-1580 circa). Un ritorno importante, frutto del recente ritrovamento dell’opera che, unitamente ai dati inediti emersi dalla ricerca negli archivi statali di Milano, Torino e Alessandria e al restauro, è protagonista della mostra «Ritorno ad Alessandria. L’Ascensione di Francesco Crivelli (1576-1577 ca) per l’altare maggiore di San Marco» aperta dal 16 dicembre al 5 febbraio presso Palazzo Cuttica di Cassine.

Promossa e organizzata dal Comune di Alessandria e da CulturAle, curata da Olga Piccolo, Lorenzo Mascheretti e Roberto Livraghi, la mostra rappresenta un primo passo per la riscoperta di questo importante pittore, di cui oggi resta solo l’opera su tavola raffigurante la Visitazione di Maria a Elisabetta conservata nel Santuario di Inverigo (Como).

Tutto comincia nel giugno 2020 quando, all’asta «Rossini» di Parigi, appare un dipinto inedito raffigurante un’Ascensione di Cristo tra la Vergine e san Giovanni Evangelista con due donatori, proveniente da una collezione greca costituitasi tra Firenze e Roma negli anni Ottanta del Novecento, con un’attribuzione al bergamasco Gian Paolo Lolmo e precedentemente ricondotta alla scuola dello spagnolo Juan De Las Roelas.

Il restauro, finanziato dal nuovo proprietario, collezionista specializzato nella scuola bergamasca e bresciana, ha fatto riemergere sia la firma dell’autore abbreviata nella porzione inferiore destra della tela, all’interno di un cartiglio fogliato: «FRCO. CRLO F» che un’iscrizione in lettere capitali «[C]ESAR CVTICA / [C]ASSINI MARCHIO», da ricondurre alla committenza del marchese Cesare Cuttica (o Codega) di Cassine: dati questi che hanno consentito di identificare l’autore in Francesco Crivelli, destinatario di una patente, accordatagli il 3 giugno 1577 perché raggiungesse Alessandria «con alcune tele et tavole de retratti».

Nato verso il 1520 da una famiglia milanese di orafi con frequentazioni a Venezia (non si esclude, per ora, che la famiglia possa essere collegata con quella di Carlo e Vittore Crivelli, pittori veneziani attivi nelle Marche), Francesco si formò sulle opere di artisti come Giovanni Battista Moroni e Simone Peterzano. Grazie alle conoscenze del fratello Paolo orafo, in stretto contatto con Pietro Aretino, Lodovico Dolce e animatore di circoli culturali-religiosi frequentati anche da Lorenzo Lotto, il pittore ricevette commissioni prestigiose, soprattutto ritratti, tra cui quello ad oggi perduto del Governatore di Milano Ferrante Gonzaga, molto lodato all’epoca.

In Piemonte attirò l’interesse dei marchesi Cuttica di Cassine, che gli commissionarono nel 1576 la pala oggi ritrovata, per l’altare maggiore della chiesa domenicana di San Marco: nel corso del Seicento (durante una notte, all’insaputa dei proprietari) fu spostata in un altare laterale, per poi essere probabilmente ritirata dai marchesi negli anni delle soppressioni napoleoniche e in seguito da loro alienata.

Nella parte inferiore della tela si riconoscono i raffinati ritratti di Cesare Cuttica e della moglie Tomasa Guasco, in compagnia dei loro due figlioletti, Laura e il neonato Lorenzo, tutti abbigliati secondo la sfarzosa moda dell’epoca. Sullo sfondo si nota una veduta di una città affacciata sul mare; si tratta forse di Genova, cui i marchesi erano legati.

In preparazione della mostra è stata edita la pubblicazione di Olga Piccolo e Lorenzo Mascheretti Francesco Crivelli “primo nel fare ritratti”. Appunti per iniziare un catalogo (Scripta Edizioni, Verona 2021) che offre un primo profilo biografico del pittore, contestualizzato nel panorama della scuola di pittura lombardo-veneta del secondo Cinquecento.

© Riproduzione riservata «Ascensione di Cristo tra la Vergine e san Giovanni Evangelista con la famiglia del marchese Cesare Cuttica di Cassine» (1576-1577 circa) di Francesco Crivelli
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