Franceschini sfida il tabù del falso
Il «rifacimento tal quale» proposto per Palmira finalmente scavalca un pregiudizio italiano
Confesso di essere rimasto molto piacevolmente sorpreso dalle dichiarazioni con cui il ministro Dario Franceschini ha promosso l’intervento che l’Italia farà sul meraviglioso patrimonio archeologico di Palmira nei mesi scorsi criminalmente vandalizzato dall’Isis. Per due ragioni.
Una, perché ha detto che i restauratori italiani sono «i migliori del mondo», riconoscendo così la grande crescita del restauro italiano in questi ultimi decenni, a differenza delle Soprintendenze, ergo delle Università (che formano i soprintendenti, non va mai dimenticato), rimaste invece ferme, tra vincoli in negativo e restauri estetici, alla cultura delle leggi di tutela del 1939.
L’altro plauso riguarda invece il tipo di restauro che il ministro ha promosso per i celeberrimi rilievi e per i monumenti antico-romani dell’oasi siriaca.
...
(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)