Riaperta da poco più di un mese, la sede estiva della bresciana Galleria Paci Contemporary inaugura la stagione con tre solo show.

Ispirata al pittore ottocentesco Vilhelm Hammershøi, «Lost in Meditation» è la serie più nota dei francesi Clark & Pougnaud, che espongono 14 grandi formati. Dopo aver costruito le scenografie di interni, nei soli toni del blu e del grigio, le riprendono inserendovi personaggi precedentemente fotografati, figure enigmatiche che stanno immobili dentro gli ambienti silenziosi.

Si resta nell’ambito della staged photography con i lavori dell’artista e performer olandese Teun Hocks, in cui una vena surreale attraversa le scene immaginarie di cui è protagonista. Partendo da disegni preparatori Hocks arriva a realizzare dei fondali davanti ai quali si riprende in bianco e nero, per poi ingrandire l’immagine e dipingerla.

La terza mostra è dedicata a Eric Rondepierre, autore multidisciplinare, appassionato di archivi e cineteche dove estrapola singoli fotogrammi che poi rielabora e riproduce. Qui visibili per la prima volta nel grande formato, alcuni dei suoi capolavori tra i quali «Confidence», «La Foule» e «Champs-Elysées». Intanto si può avere un assaggio di «Winter», ultima opera di Sandy Skoglund, che sarà presentata da Paci il prossimo anno, e che qui a Porto Cervo viene svelata in anteprima mondiale.