Firenze, conferenze sui Sepolcri

A. Berti, Monumento funerario di Ugo Foscolo (particolare), 1939. Basilica, navata destra.  Archivio dell'Opera di Santa Croce. Foto Arrigo Coppitz
Laura Lombardi |

Firenze. Tutti ricordiamo i versi di Foscolo dedicati «all’urne dei forti», ma il significato che quel pantheon di uomini illustri riveste poi nell’Ottocento nella coscienza civile toscana e nazionale è oggetto del ciclo di conferenze «I sepolcri di Santa Croce» promosso e organizzato dall’Opera di Santa Croce, tra ottobre e novembre, a cura di Carlo Sisi.

Gli incontri muovono dall’inquadramento storico di Alberto Mario Banti (1 ottobre), che delinea la Firenze risorgimentale e postunitaria, soffermandosi sull'episodio cruciale del collocamento della statua di Dante di fronte alla basilica (fino al 1968, era invece posta al centro della piazza, dove ispirò a De Chirico la rivelazione della pittura metafisica), per poi affrontare la questione delle arti con Carlo Sisi (8 ottobre), che esamina lo stile e dei significati dei monumenti funebri degli artisti sepolti nel pantheon.
Fulvio Conti (15
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(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

© Riproduzione riservata G. Foggini, G.B. Foggini , V. Foggini, G. Ticciati, Monumento funerario di Galileo Galilei (particolare), 1677 (busto), 1734-1737 - Basilica, navata sinistra.  Archivio dell'Opera di Santa Croce. Foto Arrigo Coppitz
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