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Il Museo della Ceramica è allestito nell’edificio quattrocentesco del Monte di Pietà

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Il Museo della Ceramica è allestito nell’edificio quattrocentesco del Monte di Pietà

Finalmente la ceramica

Matteo Fochessati

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Nonostante la secolare tradizione artistica nel campo della ceramica, che ha storicamente reso il territorio di Savona e di Albisola uno tra i più importanti centri produttivi nel bacino del Mediterraneo, il Ponente ligure non era mai stato in grado di dotarsi di un complesso museale che documentasse, in maniera esauriente e attraverso moderni e scientifici criteri espositivi, la straordinaria ricchezza culturale di questo importante patrimonio. Grazie a una fruttuosa e sinergica collaborazione, operativa ed economica tra la Fondazione De Mari e il Comune di Savona, questo sogno si è finalmente concretizzato lo scorso 12 dicembre con l’inaugurazione del Museo della Ceramica di Savona. Ospitato nell’edificio quattrocentesco del Monte di Pietà (adiacente alla Pinacoteca Civica di Palazzo Gavotti, con la quale ha completato il circuito del Musea, i Civici Musei di Savona), il nuovo centro espositivo offre l’opportunità di ripercorrere, attraverso un suggestivo e variegato allestimento, ordinato dalle curatrici Cecilia Chilosi ed Eliana Mattiauda, tutta la ricca storia della ceramica artistica ligure, a partire dal XV secolo.
Il percorso espositivo, costituito da un migliaio di opere (tra le quali alcuni capolavori assoluti, come la sottocoppa «Il ratto di Europa», 1721, di Gio Agostino Ratti), prende le mosse dalle prime testimonianze artistiche del Quattro e del Cinquecento, quando si cominciarono a produrre i laggioni, piastrelle ispirate dagli azulejos ispano-moreschi. Si passa quindi ai fasti barocchi del Seicento, ai successivi modelli rococò di ispirazione francese (in cui eccelse Giacomo Boselli) e alle molteplici espressioni del gusto ottocentesco, sino a giungere alle più recenti esperienze del Novecento, quando la lavorazione della ceramica assunse inedite valenze artistiche, di livello internazionale, grazie all’influenza del Futurismo e, nell’immediato dopoguerra, all’incontro con le ricerche informali.
Articolato su quattro livelli e arricchito da coinvolgenti installazioni multimediali, come la quadrisfera, l’allestimento espositivo è organizzato per singole raccolte e ha permesso di riunire in un unico percorso di visita le collezioni della Pinacoteca Civica (l’antica vaseria dell’ospedale San Paolo, la donazione del Principe Boncompagni Ludovisi e altri recenti depositi), quelle della Fondazione De Mari e le opere esposte in occasione delle passate edizioni della Biennale di Ceramica (nata nel 2001). I nuovi spazi espositivi, restaurati grazie al progetto architettonico e di allestimento curato da Armellino & Poggio Architetti Associati, dallo Studio di Architettura Fallucca e dall’architetto Marco Ricchebono, si distinguono infine per la varietà delle sale e per il loro specifico adattamento ai caratteri dei pezzi esposti, ma anche per il fondamentale collegamento con le ricche collezioni della Pinacoteca Civica, che ospita preziose opere d’arte antica, come la «Crocifissione» di Donato de’ Bardi, e testimonianze della produzione artistica contemporanea, come nel caso delle collezioni della Fondazione Museo di Arte Contemporanea Milena Milani.

Il Museo della Ceramica è allestito nell’edificio quattrocentesco del Monte di Pietà

Matteo Fochessati, 07 gennaio 2015 | © Riproduzione riservata

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Finalmente la ceramica | Matteo Fochessati

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