Fantasia è un leopardo a pois
Il bijou italiano negli anni Cinquanta e Sessanta

Il bijou è sempre stato una risorsa della moda, nella moltiplicazione di forme, citazioni e allusioni, tra i rimandi rinascimentali di Coppola e Toppo e le plastiche futuribili di Viganò. Ora Alba Cappellieri e Bianca Cappello, quasi omonime riassumono una loro lunga ricerca nel volume, bello e dettagliato, Il bijou italiano tra gli Anni ’50 e ’60 (Corraini, 142 pp., € 25,00), legato a una recente esposizione.
Nel libro colpiscono immagini delle riviste del tempo (come l’agguerrita «Linea Italiana», organo ufficiale del fashion del Bel Paese e la ipercurata «Novità»), come anche certe pubblicità, che seguono fedelmente il cambio del gusto e la sua trasformazione.
I «gioielli fantasia», come voleva l’espressione italiana in voga al tempo, erano appunto liberi da tutte le gabbie che i costosissimi originali dovevano rispettare. Come ricorda il designer Kenneth Jay Lane, poté quindi
...
(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)
