Espressionisti, nient’affatto naïf

Jenny Dogliani |  | Parma

«Antonio Ligabue e Pietro Ghizzardi tra genio e follia» è la doppia retrospettiva con cui la Galleria Centro Steccata ripercorre la vicenda umana e la carriera dei due artisti autodidatti.

Aperta fino al 30 ottobre, la mostra presenta 34 sculture e 24 incisioni di Ligabue, di cui ricorre il cinquantenario della morte, e 50 dipinti di Ghizzardi. Ennio Lodi, che nel 1960 fondò la galleria oggi diretta dalla figlia Patrizia, fu tra i primi estimatori dei due artisti. A lui si devono le edizioni delle 35 sculture esposte, realizzate da Ligabue tra il 1935 e il 1958 con l’argilla del Po, riunite tra gli anni ’50 e ’60 da Ennio Lodi che le ha poi fuse in bronzo e documentate nel volume Il bestiario di Ligabue scultore del 1972.

I medesimi soggetti, animali selvaggi, domestici o da pascolo, ritornano anche nelle puntesecche su rame e zinco eseguite tra il 1958 e il 1962 con un tratto espressionista e attento
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