El señor Boldini alla Fundación Mapfre

L’iter di Boldini, presentato nella sua interezza dagli esordi macchiaioli alla sua affermazione di ritrattista mondano

«Cléo de Merode», del 1901, di Giovanni Boldini (particolare)
Francesca Dini |  | Madrid

Giovanni Boldini (Ferrara 1842-Parigi 1931), il più grande e prolifico tra gli artisti italiani residenti a Parigi nella seconda metà del XIX secolo, godette in vita di prestigio internazionale. In Spagna egli si recò una prima volta nel 1889 con Degas, circostanza che gli consentì di rinnovare la sua antica ammirazione per Velázquez, e una seconda nel 1914, avendo trovato rifugio a Barcellona quando la Francia entrò nella Grande Guerra.

La poco conosciuta foto che ritrae Boldini nella città catalana nel dicembre del 1915 con Sorolla e altri spagnoli è riproposta nel catalogo di «Boldini y la pintura española a finales del siglo XIX», la prima esposizione mai dedicata al maestro ferrarese in terra di Spagna, a cura della scrivente e di Leyre Bozal Chamorro, in programma alla Fundación Mapfre dal 18 settembre.

La mostra, attraverso le sue 121 opere divise in sei sezioni, non solo ripercorre
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