Eggleston democratico

Chiara Coronelli |  | Londra

Alla National Portrait Gallery cento fotografie del cantore del Sud degli Stati Uniti

Lo si riconosce appena, preso di spalle dall’abitacolo di un’auto, mentre fuma guidando lungo una strada che si perde nel deserto. In questo ritratto di Dennis Hopper, che William Eggleston scatta nei primi anni Settanta, ci sono già le luci calde e c’è l’apparente casualità dell’inquadratura, decisa d’istinto anche perché, come ha sempre dichiarato, lui scatta una sola volta e non importa che la fotografia funzioni o meno, un’altra lo aspetta comunque altrove.

Padre della fotografia a colori, cantore del Sud degli Stati Uniti e del mistero della banalità, maestro nella tecnica del dyetransfer, Eggleston traduce nei suoi cromatismi la democrazia di una visione che parla un linguaggio personale, scardinato dalle convenzioni. Le sue immagini sanno posarsi su tutto indistintamente, dal distributore di benzina ai fiori finti
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