Ecumenismo simbolista

Mistici e anarchici tra Orfeo e le sirene

Il primo manifesto del Salone Rosa Croce
Lidia Panzeri |  | Venezia

Sino al 7 gennaio alla Collezione Peggy Guggenheim è in corso a cura di Vivien Greene «Simbolismo mistico. Il Salon de la Rose+Croix a Parigi 1892-1897». Una quarantina di opere illustrano l’esordio del movimento alla Galleria Durand-Ruel di Parigi, per iniziativa di Joséphin Péladan, all’insegna dell’esoterismo cattolico in contrapposizione al predominante realismo e per riaffermare i valori della tradizione e la mistica della bellezza. I temi erano spesso mutuati dalla letteratura contemporanea, in particolare francese. Le esposizioni del gruppo si protrassero fino al 1897.

Oltre ai francesi, vi aderirono artisti italiani, spagnoli, belgi, olandesi, finlandesi e svizzeri. Tra gli esponenti più noti, Antoine Bourdelle, Fernand Khnopff, George Rouault, Jan Toorop e Félix Vallotton: nomi che testimoniano dell’eterogeneità ideologica del movimento, all’interno del quale potevano confluire
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