È forte l’attrazione delle rovine

Roma. La parola «rovine» rimanda alle acqueforti del Piranesi, ai capricci settecenteschi di Pannini, di Canaletto e Guardi, opere bellissime quanto straviste in mostre e rassegne. Di tutt’altro genere è «La forza delle rovine» curata da Marcello Barbanera, docente presso La Sapienza di Roma che sul tema ha pubblicato più di uno studio (Metamorfosi delle rovine è uscito per Electa nel 2013), e Alessandra Capodiferro, direttrice del museo di Palazzo Altemps che ospita la mostra dall’8 ottobre al 31 gennaio.
Una collocazione certo non facile data l’impegnativa connotazione tanto del contenitore cinquecentesco quanto del contenuto, una delle più celebri raccolte del mondo di statuaria classica, la collezione Boncompagni Ludovisi.
Poi c’è l’attualità, il disastro che tutti i giorni raccontano i mezzi di comunicazione, le «rovine» che vengono prese a picconate o fatte saltare in aria, a
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