Due massacri, tre artisti e la memoria dell'orrore

Il «Trittico dell'Infamia» del colombiano Pablo Montoya

La copertina del volume
Luca Scarlini |

Lo scrittore colombiano Pablo Montoya (1963), tradotto efficacemente per la prima volta in italiano da Ximena Rodríguez, esplora in Trittico dell'Infamia, di prossima uscita per E/O, un’epoca di tumultuoso cambiamento nella storia europea, tra Cinque e  Seicento, quando il continente era squassato da guerre di religione e da conflitti d’interesse.

Tre sono i ritratti di artisti francesi che Montoya sceglie come protagonisti della sua narrazione, tenuta sempre sul filo della rappresentazione. Nel 1564 Jacques Le Moyne, protestante e cartografo, salpa con altri nel primo tentativo di una colonizzazione calvinista delle Americhe. Nella precipitosa fuga, al momento del ritorno, dopo un conflitto aspro con gli spagnoli, giunti a eliminare il corpo estraneo dai loro domini, egli riporta nei suoi disegni, salvati a fatica, le fattezze delle popolazioni locali. François Dubois, rifugiato a Ginevra, dopo la
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