Dopo Venezia | Chi ha sofferto di più

A un primo generale bilancio, a subire il danno più rilevante, oltre alla Basilica di San Marco, sembra essere stata la Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro

I locali della Fondazione Querini Stampalia durante i giorni dell'acqua alta
Veronica Rodenigo |  | Venezia

All’eccezionale marea verificatasi a partire dal 12 novembre, istituzioni culturali e museali cittadine hanno reagito con chiusure temporanee o prolungate, fornendo a visitatori e organi d’informazione aggiornamenti tramite comuncati, siti web e canali social. A un primo generale bilancio, a subire il danno più rilevante, oltre alla Basilica di San Marco, sembra essere stata la corte interna della Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro dove il mosaico pavimentale è stato soggetto ad allagamenti per due volte al giorno, con danni per ora non tamponabili (in alcuni casi ci sono già principi di sgretolamento e corrosione) a basamenti delle colonne, statue, scala monumentale nonché alla vera da pozzo centrale in marmo rosso di Verona. Seppur aperto ai visitatori, il museo è ancora senza linee telefoniche.

Situazione critica (poi rientrata) anche per il piano terra della Fondazione Querini
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