Dietro il vetro di Giotto c’è Chiara Dynys

Il Mart dedica un focus alle opere installative dell’artista mantovana, già presente nel museo trentino nel 2005 e nel 2011

«Giuseppe’s Door», di Chiara Dynys. Foto Andrea Bonatti, Cortesia del Fai-Villa e Collezione Panza, Varese
Camilla Bertoni |  | Rovereto (Tn)

È visitabile dal 21 aprile al 27 agosto il focus a cura di Daniela Ferrari che il Mart dedica alle opere installative di Chiara Dynys. Originaria di Mantova, milanese di fatto, Dynys ha un curriculum espositivo avviato alla fine degli anni ’80 che l’ha vista al Mart già nel 2005 e nel 2011, anno a cui risale l’opera «Memoria e oblio», tutt’ora negli spazi esterni, con le sue grandi lettere d’acciaio in cerchio.

Con una selezione di nuove opere, l’artista entra ora in dialogo con gli spazi del museo, dalla piazza al foyer, e con la mostra «Giotto e il Novecento», a cura di Alessandra Tiddia, in corso fino al primo maggio. Al maestro della pittura trecentesca italiana è ispirata l’installazione in cristallo «Giotto behind the Mirror».

La trasparenza, che qui si riferisce alla semplicità e profondità dell’umanesimo di Giotto, è il filo conduttore di questa serie raccolta sotto il titolo «L’ombra della luce», dove l’uso del vetro si ripete così come il riferimento al tema ricorrente della relazione luce-ombra nella poetica di questa artista che della luce fa un elemento poetico fondante.

Il vetro di Murano, accanto all’acciaio corten, compone la «Giuseppe’s Door» nella corte: la luce solare raccolta di giorno viene restituita in una fluorescenza di notte. Il tema della porta, come soglia tra uno spazio reale e uno metafisico, è ripreso nelle altre sette «Giuseppe’s Door» che si incontrano nel foyer: realizzate in vetro di Murano colorato, sono ricche di riflessi e si ispirano al modello concepito nel 1993 per la mostra al Musée d’Art Moderne di Saint-Étienne.

Il tema della luce, e dello spazio che il riflesso modella, si fa allusivo negli «Enlightening Books», libri illuminanti anch’essi nel foyer: di vetro sabbiato e dipinto a mano, rimandano all’idea della luce che viene dal sapere e dalla consapevolezza. Ma non tutti ne sono accesi.

© Riproduzione riservata
Calendario Mostre
Altri articoli di Camilla Bertoni