Dalle collezioni di Attilio Simonetti

Francesca Romana Morelli |  | Roma

Dal primo al 31 dicembre Giovanni Goffi Carboni indaga il genere del ritratto attraverso una sessantina tra oli, acquerelli, disegni, fotografie, incisioni e medaglie, prevalentemente eseguiti a cavallo tra Otto e Novecento e provenienti dalle collezioni di famiglia, il cui capostipite fu l’antiquario Attilio Simonetti, noto anche per essersi dedicato alla pittura.

Sfilano così i ritratti femminili a olio di Orazio Amato (1944), pittore della Scuola Romana, di Amedeo Momo Simonetti (1920), un orientalista che aderì ai XXV della Campagna Romana. Il ritratto ad acquarello di una bambina è forse riconducibile a Mariano Fortuny y Marsal, vicino ad Attilio Simonetti. Una tela raffigurante Livio Odescalchi (1805-85) è di mano dello stesso Simonetti. Il principe Livio Odescalchi (1652-1717) è invece effigiato sul recto di un esemplare in bronzo (1622) delle ventidue medaglie esposte. Infine tra le fotografie, si
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