Dall’acqua cascate di bellezza
Al Palazzo Reale di Palermo Bill Viola gioca con il tempo e gli elementi

Fino al 28 febbraio nelle Sale Duca di Montalto a Palazzo Reale è allestita la mostra «Purification, from Bill Viola to the Palatine Chapel», curata dalla Fondazione Federico II diretta da Patrizia Monterosso e dal Bill Viola Studio diretto da Kira Perov.
Sono 31 i manufatti archeologici e storico-artistici siciliani in mostra, tra acquasantiere, paliotti e vasche battesimali, di diverse epoche e stili, che fanno da tappeto iconografico alla monumentale (5x2,81 m) «Tristan’s Ascension» del 2005, installazione audio e video posta al fondo della sala.
Appena entrati, sulla destra, a fare da prologo, s’incontrano altre quattro opere dell’artista americano della serie dei «Martiri» («della Terra, dell’Aria, del Fuoco e dell’Acqua»), derivate dalla grande videoinstallazione realizzata nel 2014 per la St Paul’s Cathedral a Londra.
Fin dall’inizio del percorso sono i quattro elementi naturali a guidarci, ma in particolare l’acqua, potente simbolo catartico, attraverso immagini di rara bellezza compositiva, in cui singolari accadimenti sfidano la logica comune.
L’immagine in movimento è per Viola l’innovazione tecnica più rilevante, insieme alla prospettiva rinascimentale, consentendo di passare dalla terza alla quarta dimensione e di manipolare il tempo, rallentandolo.
Alcuni aspetti della sua ricerca sono messi in evidenza dal confronto con un paliotto architettonico del XVII secolo raffigurante la «fonte della vita», ma soprattutto con quello con «Cristo che salva Simon Pietro dalla burrasca» (maestranze messinesi XVII secolo) proveniente da Palazzo Abatellis, ricamato in fili di seta policromi, corallo, argento e granati.
L’evento miracoloso di Cristo che cammina sulle acque è il perfetto contrappunto a «Tristan’s Ascension», dove le leggi della fisica sono sfidate dalla sospensione aerea del corpo risucchiato dalla cascata che scorre al contrario, in un fuori campo ciclico che dice tutto. Perché la dimensione mistica evocata da Viola è quella dell’eternità, che il rallenty ci aiuta a intravedere.
Una condizione metafisica magistralmente rappresentata nella Cappella Palatina (1143), di cui il ciclo musivo bizantino della Creazione del cielo, della terra, della luce, e della divisione delle acque, con i suoi fondi oro, è il perfetto compendio. La mostra, che ha già registrato oltre 90mila visitatori, è organizzata in raccordo con l’Assemblea regionale siciliana, il Sistema museale regionale, l’Assessorato ai Beni culturali e all’identità siciliana e il Fondo edifici di Culto.