Il maggio delle aste di Pandolfini si apre il 15 con una vendita dedicata alla pittura antica, dove figura un gruppo di una sessantina di opere datate dal Quattro al Settecento. Cronologicamente si parte da una «Madonna con il Bambino» del senese Guidoccio Cozzarelli (1450-1517), che parte da un’aspettativa di 40-60mila euro. Pier Francesco di Jacopo Foschi (1502-67) è invece l’autore di una «Madonna con il Bambino e san Giovannino» che ha una stima di 60-80mila euro, mentre è quotata 20-30mila un’opera con questo stesso soggetto (in un paesaggio) di Domenico Puligo (1492-1527).

Passando al Seicento, una «Baccante» di Francesco Furini (1603-46) ha una quotazione di 15-20mila euro, mentre «Angelica e Ruggero», opera di Giovanni Bilivert (1585-1644), proveniente da un’antica collezione privata fiorentina, ha una stima compresa tra 30 e 50mila euro. Stesse cifre per il «Ritratto di un personaggio di casa Mattei», opera dell’artista genovese Giovan Battista Gaulli detto il Baciccio (1639-1709), mentre una «Composizione di frutta e fiori con un arancio sbucciato» di Bernardo Strozzi vale a partire da 25-35mila euro. Nella sezione del Settecento spicca su tutto una veduta veneziana, «Il Bucintoro a San Nicolò di Lido», attribuibile alla scuola di Francesco Guardi, a 40-60mila, mentre «Amore e Psiche», opera riferita a Domenico Corvi (1721-1803), parte da 12-18mila.

Nel catalogo dei gioielli, che sarà disperso il 31 maggio, un collier trasformabile in diadema, realizzato in platino e diamanti a taglio brillante, a baguette e a goccia, ha una valutazione compresa tra 200 e 300mila euro, mentre una collana in oro bianco e diamanti con al centro un diamante pendente taglio a goccia di quasi sei carati è quotata 110-180mila.