Dalí aveva le mani d'oro

Da Il Ponte il 21 settembre tre versioni della Bibbia illustrata dall'artista spagnolo, ma anche un trattato seicentesco con nuove ricette gastronomiche

«Collection of Etruscan, Greek and Roman Antiquities» (1776-77) di Sir William Douglas Hamilton e Pierre-Francois Hugues d’Hancarville. © Il Ponte
Elena Correggia |  | Milano

La casa d’aste Il Ponte inaugura la stagione autunnale il 21 settembre a Milano con un’asta di libri antichi e manoscritti che offre, fra le altre proposte, una selezione particolarmente curata di libri d’artista. Tra i lotti 306 lotti in catalogo spicca infatti la contemporanea presenza di ben tre versioni della Bibbia di Salvador Dalí.

«Riteniamo siano opere di sicuro interesse per i bibliofili e in particolare l’esemplare autentico e più completo mai apparso in asta, ovvero una delle 99 copie ad personam arricchita da una gouache originale e composta da 5 volumi in folio illustrati da 105 litografie, accompagnata dal calco in oro della mano dell’artista, il tutto contenuto nell’originale mobile libreria (stima 40-60mila euro, Ndr)», spiega Stefania Pandakovic, capodipartimento di Libri antichi e manoscritti de Il Ponte.

La sezione dei libri illustrati propone anche un’edizione de Adonides di Prévert, illustrata da Miró, stampata in 200 esemplari, completa della raccolta di tutte le acqueforti e acquetinte inclusa quella iniziale a doppia pagina firmata dall’artista (5-8mila). Di sicuro pregio estetico la più famosa edizione illustrata, benché non la prima, del Don Quijote de la Mancha di Cervantes, nell’elegante veste editoriale stampata nel 1780 da Ibarra (10-15mila), una prima edizione de Collection of Etruscan, Greek and Roman Antiquities di sir William Douglas Hamilton e Pierre-Francois Hugues d’Hancarville, opera fondamentale per lo studio dell’archeologia moderna, dallo spiccato valore storico-documentario (38-48mila) e le Antichità d’Albano e di Castel Gandolfo di Giovanni Battista Piranesi, in una copia dall’impressione precisa e ben marcata (6-9mila).

«In un settore come quello dei libri che sono multipli, il nostro intento è quello di selezionare un numero contenuto di opere che si facciano notare per la loro peculiarità, per un tratto singolare, ad esempio una legatura pregiata, una provenienza illustre, l’edizione rara, tutti aspetti che rendono unico l’esemplare e accrescono il suo pregio collezionistico», continua Pandakovic.

Risponde a questo requisito fra i libri antichi in catalogo la prima edizione della Imitatio Christi attribuita a Tommaso da Kempis e pubblicata nel 1472 dal primo tipografo di Augusta, Günther Zainer (40-60mila). Si tratta del testo religioso più diffuso della letteratura cristiana occidentale dopo la Bibbia, in una copia contraddistinta da legatura coeva di area germanica decorata a secco. Significativa anche la prima edizione stampata a Parigi della celebre Encyclopédie di Diderot e d’Alembert (20-30mila), opera cardine del pensiero illuminista e prima vera enciclopedia della scienza. Un’opera imponente, composta da 33 volumi pubblicati fra 1751 e 1777, illustrati da ben 2.859 tavole incise in rame e con legatura in bazzana dell’epoca.

«Nell’ambito del collezionismo un settore sempre molto apprezzato è quello dei libri scientifici, dei testi di viaggi, di scoperte ed esplorazioni che avvicinano anche un pubblico di non bibliofili, aggiunge l’esperta. In asta proponiamo ad esempio diverse mappe, anche di grandi dimensioni, come quella degli astronomi di Brera del 1807 in versione manoscritta, che colpisce per la finezza esecutiva e il dettaglio nella descrizione della Milano napoleonica (5-8mila). Un altro ambito oggi di grande attualità è quello assai curioso incentrato sulla storia della gastronomia. In questo caso in catalogo segnalo la prima edizione del raro trattato francese di Robert Le Sieur del 1674, che critica la cucina tradizionale, proponendo un nuovo stile e nuove ricette (5-8mila)».

© Riproduzione riservata «Antichità d’Albano e di Castel Gandolfo» (1762-64) di Giovanni Battista Piranesi (particolare)
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