Da Hauser & Wirth l’ultima produzione di Förg

Le «macchie» dello studio di Francis Bacon sono diventate motivo d’ispirazione per le suggestive tele di Günther Förg in mostra

Particolare di «Spot painting» (2008) di Günther Förg
Giorgio Guglielmino |  | Londra

Il 2023 inizia con una grande attenzione rivolta a Günther Förg (1952-2013), pittore, scultore e fotografo tedesco morto dieci anni fa nel giorno del suo sessantunesimo compleanno. Sono due tra le maggiori gallerie del mondo a omaggiarlo: Hauser & Wirth, nella sede londinese, dal primo febbraio al 29 aprile, e Lelong, a Parigi, fino al 4 marzo.

La mostra oltremanica, «Günther Förg. Tupfenbilder», si concentra sulla sua ultima serie di lavori, gli «Spot Painting», che creò tra il 2005 e il ’10. Queste opere, si dice, vennero ispirate da fotografie dello studio di Francis Bacon nelle quali erano evidenti le molteplici chiazze di colore sulle pareti prodotte dall’autore irlandese per ripulire i pennelli.

Le «macchie» di un artista diventano quindi l’essenza di un’altra ricerca pittorica, quasi a evidenziare la forza e la bellezza delle tonalità allo stato puro, senza alcuna necessità di un soggetto o di un significato. La mostra di Parigi si intitola «Peintures sur Canson» e presenta 12 opere di grandi dimensioni eseguite su carta Canson, storica azienda fondata nel 1557 e specializzata per le belle arti. Ha un che di magico la capacità di Förg di evocare paesaggi o spazi intimi, e le sensazioni che essi fanno emergere, attraverso una pura astrazione.

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