Da Detroit, scampati alla bancarotta

Anna Orlando |

Il titolo annuncia una mostra «facile»: «Dagli impressionisti a Picasso. I capolavori del Detroit Institute of Arts» a Palazzo Ducale dal 25 settembre al 10 aprile 2016 (coproduzione e catalogo Skira). Nessun azzardo critico, e dunque nessuno scivolone. Come il più classico dei manuali, l’antologia di 52 dipinti, ciascuno a suo modo significativo e semplicemente bello, illustra il passaggio dall’Impressionismo alla pittura moderna delle avanguardie storiche, parigine e non. Senza cadute né sbavature.

Curata dal direttore del Detroit Institute of Arts (Dia) Salvador Salort-Pons e da Stefano Zuffi, la rassegna offre il piacere di alcune delizie dei maestri (bellissima la sezione dei Degas, quella dei Cézanne e i tre ritratti di Modigliani), e l’opportunità di confronto con nomi meno battuti (la tedesca Paula Modersohn-Becker o i francesi Henri Gervex e Carolus-Duran). Ma, soprattutto, consente un affondo
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