Da Berlino 200mila foto per riedificare Aleppo
Dopo l’Aga Khan e la Fondazione Kadyrov, anche il Museum für Islamische Kunst sostiene la ricostruzione

Berlino. Fino all’inizio della guerra civile siriana, nel 2011, la città vecchia di Aleppo era uno dei luoghi più ricchi di cultura al mondo, patrimonio Unesco dal 1986. Quasi interamente rasa al suolo, la sua ricostruzione prende pian piano forma. La Moschea degli Omayyadi è un simbolo con una valenza politica, oltre che culturale, che fa gola a molti.
Dopo i milioni stanziati dall’Aga Khan e l’aiuto ceceno della Fondazione Kadyrov, anche il Museum für Islamische Kunst di Berlino sostiene la ricostruzione. «Il nostro obiettivo è aiutare gli aleppini a riedificare la città vecchia e fornire all’Unesco la documentazione necessaria», ha dichiarato il direttore del museo Stefan Weber, che ha inviato al World Heritage Center una schedaturara degli edifici del complesso completa di dettagli costruttivi e catalogazione dei danni subiti.
Il database (oltre 200mila foto, disegni e report), compilato
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