Crolla il petrolio, collassa il rublo: l’arte terrà?
New York. A fine 2014 il mercato dell’arte appariva in piena salute. Lo scorso anno è stato speso più denaro in arte contemporanea che in ogni altro periodo della storia e gli scambi hanno mantenuto un tasso di crescita costante. Ma sotto la superficie emerge il disagio per gli effetti che il mercato determina sull’arte che lo nutre.
«Il mercato si è mangiato l’arte, dice Robert Storr, rettore della Yale University School of Art. Ci sono ancora buoni mercanti consapevoli dei rischi e artisti capaci di dire di no. Ma siamo in una posizione pericolosa e la questione va posta».
Le aste di contemporaneo a novembre hanno fruttato l’impressionante cifra di 1,66 miliardi di dollari. Nonostante ciò, entrambe le case d’asta hanno perso i loro rispettivi chief executive officer subito dopo le vendite. Sotheby’s deve ancora annunciare il successore di Bill Ruprecht; Christie’s ha rimpiazzato Steven
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