Cristiana Collu: «Un museo non è immutabile»

La rivoluzione della storica dell'arte alla Galleria Nazionale d’Arte moderna e contemporanea

Cristiana Collu
Guglielmo Gigliotti |  | Roma

Cristiana Collu è stata confermata questo ottobre dal ministro Franceschini alla guida della Galleria Nazionale d’Arte moderna e contemporanea. Dopo la direzione al Man di Nuoro (1996-2012) e del Mart di Trento e Rovereto (2013-14), la storica dell’arte sarda è giunta al vertice del museo romano nel 2015. Ora ha altri quattro anni per esprimere la sua originale concezione di museo.

Che cosa ha pensato quando le è giunto dal Mibact il messaggio di riconferma?

Ho guardato subito in prospettiva, e ho pensato che devo fare meglio di come ho fatto finora, ovvero cambiare le cose che non hanno funzionato, e rafforzare quelle che sono andate molto bene, per fortuna la maggior parte.

È andata bene «Time is out of joint», titolo della rivoluzione museologica da lei attuata, incardinata sul principio metastorico dell’arte e sul dispiegamento atemporale degli allestimenti, con accostamenti di opere di periodi
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