Così è rinato il Mausoleo di Augusto

La storia, il restauro e la valorizzazione del più grande sepolcro circolare del mondo antico

Veduta aerea con il Mausoleo di Augusto
Redazione |  | Roma

Lo scorso primo marzo ha riaperto al pubblico il Mausoleo di Augusto, emblema della magnificenza architettonica della romanità. Era chiuso dal 2007, quando sono state avviate le indagini archeologiche preliminari alla realizzazione del grande progetto di recupero e restauro eseguito da Roma Capitale. Il monumento è tornato accessibile tramite imponenti lavori di sistemazione delle numerose concamerazioni interne e di allestimento del percorso museale realizzati grazie al mecenatismo di Fondazione TIM, che ha consentito di anticipare la fruizione del Mausoleo rispetto ai termini previsti per il completamento delle opere di musealizzazione.

Breve storia

Il Mausoleo di Augusto è il più grande sepolcro circolare del mondo antico con un diametro totale di quasi 90 metri, un’altezza ipotizzata di quasi 45 metri e una circonferenza di circa 300. Per volontà dello stesso Augusto, che ne iniziò la costruzione nel 28 a.C., venne eretto in prossimità della riva del Tevere in modo da poter essere visibile da gran parte della città.

Dopo aver accolto le sepolture di numerosi imperatori e familiari, nel III secolo venne meno la sua funzione sepolcrale e iniziò una storia di cambiamenti di destinazione d’uso lunga e affascinante che lo ha visto trasformarsi in fortilizio della famiglia Colonna, cava di marmo e di materiali preziosi per nuove costruzioni, giardino monumentale (Giardini Soderini nel 1546 ca), locanda, arena per corride e rappresentazioni pirotecniche (1780 ca), teatro di prosa e Auditorium dell’Accademia di Santa Cecilia (1907).

Il monumento si è quindi adeguato al continuo mutare delle esigenze di vita della città sino al 1936 quando, per volere di Mussolini, si decise diriportarlo al suo assetto più antico. L’anno successivo, in occasione del bimillenario della nascita di Augusto, il regime fascista avviò il recupero dell’intera area attraverso opere di demolizione dei palazzi che in epoca medievale e rinascimentale erano stati edificati intorno al Mausoleo, inclusa la sala da concerti sorta sul vertice del rudere trent’anni prima.

Dopo la guerra Piazza Augusto Imperatore ha perso sia il suo significato storico, sia quello politico impresso dal regime fascista divenendo uno snodo trafficato nel centro di Roma tra capolinea di autobus, accesso al centro storico dalla vicina Via Tomacelli e un Lungotevere sempre più congestionato dalle automobili. Dell’idea della grande piazza non rimangono che stradoni, un giardinetto infossato e portici colossali: insomma, uno dei luoghi meno attraenti della città che sarà presto oggetto di un grande progetto di riqualificazione. 

Del Mausoleo sono oggi visibili oltre 13mila metri quadrati di superfici murarie, metà delle quali risalenti alla costruzione originaria dell’epoca di Augusto, il resto al Medioevo, al Rinascimento e in parte ai lavori di restauro degli anni Trenta.

Il restauro

I lavori sono iniziati nell’ottobre del 2016 e hanno interessato un’opera monumentale che misura quasi 90 metri di diametro per una altezza massima conservata di 17 metri e superfici murarie sulle quali intervenire con uno sviluppo complessivo di oltre 13mila metri quadrati. Si tratta del primo intervento di restauro complessivo del Mausoleo eseguito dopo più di ottant’anni.

Dopo la prima fase di restauro conservativo terminata nel 2019, è attualmente in corso la fase di valorizzazione grazie allo stanziamento fornito dalla Fondazione Tim che, fin dalla sua costituzione, offre un importante contributo alla tutela del patrimonio urbanistico e storico del nostro Paese. Va in questa direzione l’accordo siglato nel 2015 dalla Fondazione con Roma Capitale, accordo che ha previsto una donazione per il recupero del Mausoleo di Augusto di 6 milioni di euro e un’intesa di valorizzazione e multimedialità per ulteriori 2 milioni di euro.

La vocazione della Fondazione Tim consiste nel mettere a disposizione le tecnologie più innovative per valorizzare il patrimonio artistico e culturale del Paese, massimizzandone al tempo stesso la fruizione. «Siamo orgogliosi di aver lavorato insieme a Roma Capitale per il recupero di uno dei luoghi più importanti dell’archeologia. Fondazione Tim ha aderito da subito al progetto di restauro e valorizzazione del Mausoleo di Augusto, per ridare vita a quello che pensiamo sarà uno dei siti più visitati al mondo», ha commentato Salvatore Rossi, presidente Fondazione Tim. «È importante che anche mecenati privati collaborino a conservare e promuovere il patrimonio storico e culturale del Paese; è uno degli obiettivi della Fondazione Tim. Lo stiamo facendo mettendo a disposizione non solo denaro, ma anche tecnologia: daremo a cittadini e turisti la possibilità di vivere un’innovativa esperienza multimediale,
che renderà ancora più affascinante e spettacolare la visita del Mausoleo».

Fondazione Tim contribuisce così alla riscoperta di uno dei simboli della storia romana e occidentale. Si tratta di un esempio virtuoso di collaborazione pubblico-privato che restuisce al mondo uno dei monumenti chiave della storia della città di Roma.

La valorizzazione multimediale
La donazione è finalizzata a restituire visibilità e visitabilità al Mausoleo, attraverso la realizzazione di attività volte a ripristinare le condizioni adeguate per la percorribilità degli spazi da parte del pubblico con la creazione di uno spazio museale. Un’installazione permanente sulle cesate del cantiere, l’illuminazione notturna del sito archeologico e la realizzazione di un sito internet dedicato hanno restituito il Mausoleo di Augusto ai turisti e alla cittadinanza. Per dare nuova vita agli spazi che circondano il monumento la recinzione del cantiere è divenuta un’installazione permanente di circa 300 metri lineari sui lati est, nord e ovest, che permetterà al pubblico di vivere un’esperienza coinvolgente nella storia di Augusto e del Mausoleo.

Lungo il recinto vengono infatti raccontate, con testi e immagini color oro su fondo nero, la vita del primo imperatore romano e la storia del sepolcro nelle varie epoche storiche. Dodici pannelli in stampa lenticolare e cinque «hollow mask» che ritraggono il volto di Augusto aggiungono sorpresa e profondità al racconto, dando l’illusione ottica del movimento delle immagini rappresentate e della tridimensionalità.

Lo spazio delle cesate è infine immerso in un’atmosfera musicale che propone brani tratti dal repertorio appartenente alla programmazione d’eccellenza del periodo dell’Auditorium Augusteo. Accanto alla valorizzazione del perimetro del sepolcro, ogni giorno a partire dal crepuscolo l’opera viene illuminata da 55 corpi a led di varie dimensioni che offrono una luce modulabile di vari colori, creando immagini suggestive.

A breve, inoltre, la visita al Mausoleo sarà arricchita da contenuti digitali, in realtà aumentata, realizzati dalla Fondazione Tim grazie alle produzioni messe a disposizione dalla direzione Brand Strategy and Multimedia di Tim guidata da Luca Josi. Per il sostegno al recupero del Mausoleo di Augusto Fondazione Tim ha vinto il premio Corporate Art Awards, mentre per il sito si è aggiudicata i premi internazionali per progetti web più innovativi «Favourite Website Award» («Site of the day»), «Css Design Awards» e «Webby Awards». La storia di Augusto, delle numerose trasformazioni del Mausoleo e del suo restauro viene raccontata, anche con il supporto di immagini in tecnologia 3D, dal sito, che consente a tutti gli appassionati del mondo di compiere un viaggio interattivo nelle sezioni dedicate ai diversi contenuti.

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