Così Collemaggio ha recuperato luce, colori e il suo Barocco

La soprintendente descrive la chiesa aquilana appena riaperta

L’interno della Basilica di Collemaggio a L’Aquila dopo la riapertura. Foto: Antonio Di Stefano
Stefano Miliani |

L’Aquila. Il monumento simbolo della città ferita profondamente dal terremoto del 6 aprile 2009, la Basilica di Collemaggio, ha riaperto dopo due anni di restauri di complessità davvero straordinaria e nel rispetto dei tempi prefissati. Anche se il recupero del patrimonio di interesse culturale procede a un passo più serrato rispetto all’edilizia civile, con grandi aree del centro già restituite a nuova immagine dai restauri conclusi, molte zone del centro storico sono ancora occupate dai cantieri e precluse all’accesso. Dunque, per gli aquilani questa restituzione costituisce un nuovo poderoso segnale di incoraggiamento e di rinascita.

Il restauro dell’edificio dalla  facciata in pietra bianca e rosata, fondata alla fine del XIII secolo, ha avuto il finanziamento di 12 milioni dall’Eni. Ha redatto il progetto, con il supporto del Politecnico di Milano, dell’Università La Sapienza di Roma e
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