La chiesa di santa Maria degli Scalzi a Venezia dopo il crollo della volta

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La chiesa di santa Maria degli Scalzi a Venezia dopo il crollo della volta

Corrado Ricci monument man nel ’14-19

Dal carteggio dello storico dell'arte emerge la preoccupazione per i danni arrecabili al patrimonio nazionale soprattutto nelle aree dove s’immaginava che gli scontri di guerra si sarebbero concentrati

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Redazione GDA

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Lo sforzo che storici dell’arte, archeologi, architetti e ingegneri in servizio presso la Direzione Generale per le Antichità e Belle Arti portarono avanti durante la prima guerra mondiale per evitare o, almeno, limitare danni al patrimonio architettonico, artistico e archeologico della giovane Nazione italiana è raccontato in un libro di Eleonora Maria Stella.

Lo studio si basa su un’analisi attenta di oltre mille documenti e carteggi riuniti da Corrado Ricci e conservati presso la Biblioteca Classense di Ravenna. Dal carteggio emerge, sin dalle settimane precedenti all’entrata in guerra dell’Italia, la preoccupazione dei tecnici per i danni arrecabili al patrimonio nazionale soprattutto nelle aree dove s’immaginava che gli scontri si sarebbero concentrati.

Preoccupazione che si confrontava con la necessità del Governo di nascondere le reali intenzioni rispetto a un possibile intervento militare e con la sua volontà di non allarmare la popolazione mostrando preparativi di guerra. Un cambiamento di atteggiamento si può osservare subito dopo i primi attacchi, che arrecarono danni in due città importanti, Ancona e poi Venezia dove, nella notte tra il 24 e il 25 ottobre 1915, una bomba incendiaria colpì la Chiesa di Santa Maria degli Scalzi causando la distruzione della volta dipinta da Giambattista Tiepolo.

Dal volume si evince il dibattito sugli interventi di recupero da previlegiare in un confronto serrato tra tecnici del settore. Pagine interessanti risultano inoltre quelle dedicate all’analisi dell’impegno della Direzione Generale per cercare di assicurare la tutela dei beni culturali nelle terre e nelle città che le truppe italiane conquistarono in momenti diversi del conflitto: il caso di Aquileia è esemplare per l’importanza del centro. 

Carteggio di guerra (1914-1919). Corrado Ricci e la protezione del patrimonio artistico durante la grande guerra,
di Eleonora Maria Stella, 221 pp., 53 ill. b/n e col., Quasar, Roma 2021, € 20

La chiesa di santa Maria degli Scalzi a Venezia dopo il crollo della volta

Redazione GDA, 15 febbraio 2022 | © Riproduzione riservata

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Corrado Ricci monument man nel ’14-19 | Redazione GDA

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