Corrado Levi: l’arte è felicità, non verità

Intervista all’architetto, artista, curatore, critico, designer e collezionista, a cui la Triennale di Milano dedica una mostra

Corrado Levi
Lisa Parola |

Corrado Levi (Torino, 1936) ha vissuto a Torino, Milano, La Spezia, Marrakech, New York e in questi paesaggi ha coltivato la sua cultura eclettica. Architetto, artista, curatore, designer e collezionista (lo è anche suo figlio, Ruben Levi), ha insegnato alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano. Come architetto è stato prima allievo di Carlo Mollino e poi assistente universitario di Franco Albini. È produttore di arte e di architettura ma anche intellettuale e compagno di strada di molti artisti; da Carol Rama («il mio liquido amniotico»), Alighiero Boetti, Mario Schifano a Stefano Arienti. Nel panorama artistico attuale Corrado Levi è un personaggio poliedrico ed eterodosso, che attraverso la relazione con differenti generazioni di artisti e di intellettuali ha raccolto e trasformato molteplici esperienze, proponendo sempre un’arte leggera e ironica ma non per questo priva di impegno
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