Contrordine al Met: l’abito fa il monaco
L'abbigliamento sacro come fonte di ispirazione per gli stilisti
L’annuale Met Gala di beneficenza copresieduto da Amal Clooney, Rihanna, Donatella Versace e Anna Wintour, con Stephen Allen Schwarzman, amico di lunga data di Donald Trump, e la moglie Christine quali presidenti onorari, è stato preludio alla mostra del Costume Institute «Heavenly Bodies: Fashion and the Catholic Imagination» aperta dal 10 maggio all’8 ottobre. Una mostra diffusa in più gallerie e dipartimenti del Metropolitan Museum, «il progetto più ambizioso mai realizzato su questo tema», secondo Andrew Bolton, che la cura insieme ai colleghi del Met.
Il tema portante è il forte, continuo scambio di influenze e ispirazioni tra i grandi stilisti della moda e le pratiche devozionali e tradizioni secolari del Cattolicesimo. L’aspetto più prezioso è il prestito di una quarantina di capolavori vaticani di arte ecclesiastica dal XVIII ai primi anni del XXI secolo, molti dei quali mai usciti
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