Condizione umana e fotografia alle Gallerie d'Italia
Mostre e incontri vogliono rispondere a grandi interrogativi, in un luogo dove la cultura si espone e si fa

Da Cicerone a Seneca, a una fitta schiera di artisti, scrittori e pensatori dell’epoca antica e moderna, la condizione umana è uno dei temi su cui maggiormente si è arrovellata la nostra mente. Un tema incredibilmente complesso che riflette i limiti della nostra stessa natura: mortale, eppur capace di comprendere l’eterno, finita, eppur capace di immaginare l’infinito. Quella umana è la condizione problematica per eccellenza, fatta di forza e debolezza, paura e desiderio, istinto e ragione, pulsione e disciplina, luce e tenebra, il tutto sempre sotto il vigile occhio di un io giudicante.
A interrogarsi sui molteplici risvolti di questa intricata dimensione è la mostra curata da Jacopo Crivelli Visconti in occasione di Artissima, visibile nelle Gallerie d’Italia - Torino dal 3 al 5 novembre (dalle 15 alle 21, gratuita con il biglietto di Artissima). Un progetto espositivo collaterale che per il secondo anno consecutivo accompagna la fiera, dando ad alcune delle gallerie che espongono all’Oval la possibilità di vedere opere dei propri artisti (video e fotografiche) allestite in una mostra tematica e collettiva all’interno dei meravigliosi spazi museali progettati nel 2020 da Michele De Lucchi e Amdl Circle.
Tra i lavori esposti «Stream or River Flight or Pattern» realizzato da Joan Jonas nel 2016-17 (galleria Raffaella Cortese, Milano), un’opera che integra performance, video e installazione per interrogarsi sulla relazione dell’uomo con se stesso e con la natura scegliendo la metafora dell’acqua, che allude a un perpetuo stato di cambiamento e trasformazione, e del volo, simbolo di libertà ed esplorazione, sempre legato a un senso di pericolo e superamento di un limite naturale.
Videoartista turco, attento a temi inerenti alla sfera sociale e lavorativa, Ali Kazma presenta invece il video «Safe» del 2015 (galleria Francesca Minini, Milano), in cui analizza il rapporto tra l’uomo e l’ambiente di lavoro in condizioni estreme, dai bunker nei ghiacciai ai tunnel sotterranei, a contesti radioattivi. Tempo, storia e cambiamento climatico s’intrecciano anche nell’opera dello svizzero Julian Charrière: nel video in bianco e nero «Ever Since We Crawled Out» del 2018 (galleria VG Bild-Kunst, Bonn) si vedono, per esempio, maestosi alberi cadere che diventano sia un memento mori sia una riflessione su come l’uomo influenzi e sia influenzato dall’ambiente circostante.
In tutto una decina di artisti e gallerie, dall’Italia e dall’estero, con opere tutte permeate da un velo di malinconia, ma anche dalla consapevolezza che «la condizione umana è fragile, ma il nostro coraggio ci fa infiniti» (Vincent van Gogh). Una simile consapevolezza attraversa trasversalmente la storia della fotografia, approfondita e divulgata dalle Gallerie d’Italia - Torino con varie iniziative. Tra questo il ciclo di incontri #OVERVIEW dedicato alla fotografia d’archivio. Martedì 7 novembre alle 18 appuntamento con Silvia Camporesi, Lisa Parola e Maura Picciau per indagare un soggetto difficile, la Cappella Espiatoria di Monza, in cui che emergerà anche come un luogo di morte possa in fondo essere raffigurato con toni positivi.
Martedì 21 novembre, alle 18, Antonio Biasucci con Mauro Zanchi e Stefano De Matteis presenterà invece il suo lavoro sui Depositi del Museo delle Civiltà di Roma e dell’area delle ossa preistoriche umane. I reperti immortalati sotto la luce naturale filtrata dalle finestre hanno toccato l’anima del fotografo sin da quando, durante il primo incontro con la paleontologa del museo, ha stretto tra le mani un cranio umano. E poi ancora, martedì 5 dicembre (alle 18) Olivo Barbieri presenterà il suo ritratto sull’antica Venosa, città di Orazio e della Basilica incompiuta, e martedì 12 dicembre (alle 18) la fotografa paesaggista Paola De Pietri racconterà il suo incontro con i granitici scenari dell’Isola di Caprera, nell’Arcipelago della Maddalena, dove Giuseppe Garibaldi trascorse 25 anni della sua vita.
«Le Gallerie d’Italia - Torino sono il luogo in cui la fotografia trova spazio per raccontarsi; dall’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo alle voci di altri archivi, studiosi e fotografi, siamo un osservatorio sulla fotografia contemporanea e sulle tendenze che ne caratterizzeranno i prossimi anni», aggiungono dal museo. E a fare di Gallerie d’Italia un museo dinamico e aperto al dibattito, un luogo dove la cultura non la si espone solo ma la si fa anche, sono molti altri progetti. Per esempio l’osservatorio sull’editoria contemporanea «Behind magazines», che analizza il format del magazine come punto di incontro tra la fotografia e la cultura visuale.
L’ultimo incontro di questa serie, il 4 novembre (dalle 11 alle 12), ospiterà direttori e art di «Mousse Magazine», celebre pubblicazione dedicata all’arte e alla cultura contemporanee, e della rivista indipendente «Sirene» (argomento tutto ciò che concerne il mare) stampata su carta fatta di alghe, in particolare quelle infestanti provenienti dalle aree lagunari a rischio. Da segnalare, infine, «Linee di energia», il programma di convegni dedicato alla produzione, conservazione e al restauro delle opere d’arte contemporanea, realizzato da Intesa Sanpaolo, IGIIC - Gruppo Italiano dell’International Institute for Conservation, e Fondazione Centro Conservazione Restauro La Venaria Reale.
