Chiude Villa Terruzzi. Un’altra vergogna pubblica italiana

Anna Orlando |

Non ha riaperto per la stagione primavera-estate Villa Regina Margherita. Ma c’è di più. È stata impacchettata per tornarne a casa la collezione di Guido Terruzzi, in comodato trentennale rinnovabile alla storica dimora, già residenza della prima regina d’Italia e ora proprietà per il 30% del Comune di Bordighera e per il 70% Provincia di Imperia. 

Sono nuovamente nei caveau di famiglia i circa 1.300 pezzi acquistati dal «re del nichel» (importante soprattutto il raffinato mix di arredi e dipinti settecenteschi perlopiù veneti e francesi) e per eccezionale atto di mecenatismo destinati al pubblico godimento. La figlia Anna Fiamma ha rifiutato di intervenire nuovamente per rimediare ai deficit finanziari della gestione del museo inaugurato il 19 giugno 2011 (cfr. n. 310, giu. ’11, p. 6; nella foto in alto), i cui oneri spettavano alla parte pubblica, secondo statuto della Fondazione Famiglia Terruzzi-Villa
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