Chi è davvero Dario Franceschini
Il ministro dei Beni Culturali e del Turismo come non era mai stato raccontato

Dalla fede alla tardiva passione politica nella sua Ferrara, tra i «ragazzi di Zaccagnini», dalla bicicletta alla Dyane di un beige improbabile, da sbandieratore del Palio ad assessore alla Cultura e al Turismo della sua città (le stesse deleghe del Ministero attuale). E poi l’amore per il sassofono, il cinema, i libri letti e scritti, la fotografia, Gabriel García Márquez e Luigi Santucci, Cosmè Tura e Van der Weyden, Michelangelo Antonioni e Giorgio Bassani.
«RITRATTO FERRARESE DI DARIO FRANCESCHINI» è stato pubblicato su «Il Giornale dell’Arte» di aprile 2017
Ferrara. «Mi scuso con mio padre per l’emozione che gli ho procurato». E la mano del padre Giorgio accenna una carezza sulla guancia del figlio. Quella di Dario sfiora il muretto del Castello Estense, nel punto in cui, oltre cinquant’anni prima, undici ferraresi erano stati prima crivellati dai proiettili della barbarie fascista,
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