Cesarco esplora l’emotività contemporanea

L’artista uruguayano presenta i suoi lavori recenti da Raffaella Cortese

Una veduta della mostra di Alejandro Cesarco allestita da Raffaella Cortese
Francesca Interlenghi |  | Milano

Si intitola «The Ongoing Story» la terza personale di Alejandro Cesarco (Montevideo, Uruguay, 1975), che la Galleria Raffaella Cortese presenta fino al 9 febbraio. A cinque anni dalla precedente mostra, l’artista torna a Milano con lavori recenti che, dice lui stesso, «esplorano i contorni emotivi della vita in tempi sempre più precari, fornendo una cornice affettiva per l’esperienza vissuta e ruotano attorno a un’identità costruita in relazione a quella di qualcun altro. Le opere, per lo più fotografiche, affrontano tra l’altro il dolore dell’estraniamento, il disagio della memoria, il panico dell’oblio e la fragilità dell’intimità».

Pur affascinato dal Concettualismo e sebbene molti degli aspetti formali del suo lavoro facciano riferimento alle ricerche artistiche degli anni ’60 e ’70, Cesarco dosa nelle sue opere razionalismo e poesia, creando un continuo scambio tra visione razionale e percezione emotiva.

Film, fotografie, testi e indici («per libri che non ho ancora scritto e molto probabilmente mai lo farò»), indagano il tema della memoria, del passare del tempo e delle forme utilizzate per ricordarlo, quello delle relazioni interpersonali e della persistenza del desiderio nel lungo periodo. Ma sono anche strumenti utili a una riflessione sul significato, inteso come forma di conoscenza sensoriale, sul linguaggio e le diverse strategie narrative impiegate all’interno di un’opera.

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