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Anna Minola
Leggi i suoi articoliAvvocato a New York, quindi dirigente del gruppo Gucci, Yann Kerlau oggi si dedica esclusivamente alla ricerca storica e alla narrazione. In questo volume, Kerlau affronta l’argomento del mercato dell’arte. Anzi, tratta dei mercanti più celebri dell’ultimo secolo, che hanno saputo sostenere e imporre un linguaggio in anticipo rispetto ai tempi, con una funzione «avanguardistica». Ci racconta di questi mercanti-galleristi i quali come capitani coraggiosi, con intuito e passione, avevano sostenuto artisti che allora non erano ancora riconosciuti universalmente come tali. Il racconto ruota intorno a questi personaggi ed è condotto con eleganza ma anche con ironia e gusto per i particolari.
Il primo protagonista è Théodore Duret che ebbe il merito è di aver per primo difeso gli impressionisti. Poi Paul Durand-Ruel che impose gli impressionisti a New York. Poi Ambroise Vollard l’eclettico che espose e sostenne Van Gogh, Gauguin, i Nabis, i Fauves. E Daniel-Henry Kanhweiler che, fra molte vicende complicate, fu colui che scoprì il Cubismo. E l’americana Peggy Guggenheim che puntò su surrealisti e astrattisti, poi su Pollock e quindi su Robert Motherwell e l’espressionismo astratto americano.
Infine, Charles Saatchi, pubblicitario a Londra, che diventa gallerista e si occupa di minimalisti e neoespressionisti, poi concentra il suo interesse sul gruppo Yba e, in particolare, su Damien Hirst e Marc Quinn, presenta Jeff Koons. Da Los Angeles, dove espone David Salle, Brice Marden, Basquiat, il californiano Larry Gagosian si sposta a New York dove, con Annina Nosei, promuove la Street Art, ma anche gli artisti di Saatchi (Damien Hirst, Jeff Koons ecc.) e Twombly.
Cacciatori d’arte. I mercanti di ieri di oggi
di Yann Kerlau
traduzione di Ximena Rodríguez Bradford
250 pp., ill.
Johan & Levi Editore, Milano 2015
€ 25,00
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