Cani e cavalli Fabergé per i clienti londinesi

Al Victoria and Albert la prima grande mostra dedicata in Gran Bretagna alla straordinaria influenza esercitata dell’orafo russo anche dopo la chiusura dell’azienda in seguito alla Rivoluzione di Ottobre

The Alexander Palace Egg, Fabergé. Chief Workmaster Henrik Wigström, 1908 © The Moscow Kremlin Museums
Elena Franzoia |  |  Londra

Curata da Hanne Faurby per il Victoria and Albert Museum e da Kieran McCarthy, direttore della casa antiquariale Wartski, «Fabergé in London: dal Romanticismo alla Rivoluzione» (20 novembre-8 maggio 2022) è la prima grande mostra dedicata in Gran Bretagna alla straordinaria influenza esercitata dell’orafo russo, anche dopo la chiusura dell’azienda in seguito alla Rivoluzione di Ottobre.

«La mostra del V&A si concentra sulla trascurata importanza della filiale aperta a Londra nel 1903 da Carl Fabergé, l’unica al di fuori della Russia, capace di attrarre una clientela veramente globale di reali, aristocratici, capitani d’industria, socialite» affermano le curatici. Tre sezioni espongono 200 oggetti che ben raccontano la fascinazione esercitata dalle opere di Fabergé, accresciuta dalla tragica fine dello zar Nicola II e della sua famiglia.

La prima indaga la giovinezza del grande orafo e il mecenatismo della famiglia imperiale, all’origine di una fama di cui è splendida testimonianza la tiara donata dal Granduca di Meclemburgo-Schwerin alla moglie. Alla filiale londinese e al patrocinio reale inglese è dedicata la seconda sezione, specchio del nevralgico ruolo finanziario assunto dalla Londra edoardiana.

Fabergé seppe adattarsi non solo al gusto locale ritraendo cani e cavalli prediletti dai reali, ma anche ai cambiamenti storici convertendo agli scopi bellici la propria produzione dopo lo scoppio della Prima guerra mondiale. «Un’abbagliante esposizione finale di tre iconiche uova di Pasqua», come dichiarano le curatrici, costituisce l’apogeo dell’ultima sezione, che si spinge a indagare quell’eredità collezionistica cui devono il proprio successo proprio i mercanti d’arte Wartski.

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