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Francesca Romana Morelli
Leggi i suoi articoliMarco Fabio Apolloni apre un’altra sede della W. Apolloni in via Margutta 53b, nell’ottocentesco Palazzo Patrizi, un falansterio sede di studi di artista (ospitò l’atelier di Picasso, quando nel 1917 visse e lavorò a Roma con la compagnia dei Ballets Russes di Diaghilev). A pianterreno si installò l’Accademia Inglese di Belle Arti, frequentate da Giulio Aristide Sartorio e dal giovanissimo Mario Mafai. Proprio il pianterreno, dove era uno studio di scultore, ospita ora la W. Apolloni, con una vetrina affiancata da due grandi nicchie con vecchie statue.
L’interno, per una superficie di circa 200 metri quadrati, è suddiviso in quattro stanze, di cui tre dai soffitti molto alti e un cortile interno con un giardino (dove un tempo mettevano i gessi). Monica Cardarelli, socia e moglie di Apolloni, direttrice della galleria del Laocoonte avrà uno spazio più adeguato per le sue mostre di Novecento. «Da tempo accarezzavo il progetto di “impossessarmi” di questo spazio, che è stata la galleria di Massimo Tuena, l’antiquario sodale e il più caro amico di mio padre Fabrizio, che diceva essere la galleria più bella di Roma. Ho in progetto mostre di antiquariato, come quelle su Pinelli e Caffi organizzate nella galleria di via del Babuino, ma con ben altri risultati».
Il 27 ottobre un’antologica di Duilio Cambellotti inaugura lo spazio. Un’ottantina di opere, tra cui numerosi capolavori, grazie anche ai prestiti di privati. In dicembre seguirà una mostra di Leoncillo, scultore che esordì nell’ambito della Scuola romana. Nel frattempo, il 5 ottobre, nella galleria si terrà una manifestazione dedicata a Picasso, organizzata dalle Scuderie del Quirinale per la mostra sull’artista spagnolo in corso (cfr. n. 378, set. ’17, p. 44).
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