Calabria | Rapporto 2019 sulla cultura

La popolazione va riconnessa con il patrimonio della regione, ma senza limitarsi alla conservazione e alla valorizzazione: occorre produrre anche nuovo sapere

Uno scorcio del Parco Archeologico di Scolacium (Cz)
Florindo Rubbettino |  | Reggio Calabria

La Calabria, si sa, è una regione frammentata. Una morfologia frastagliata e complicata, spesso accartocciata, ha prodotto nei secoli separazioni e lontananze tra gli stessi calabresi. È di questo dato geografico, che però è pure antropologico e culturale, che bisogna tener conto quando si prova a guardare al panorama culturale della regione. Una regione complessa, tra le più povere d’Italia e per di più esposta a una vera e propria emergenza demografica. E allora bisogna provare a rintracciare, come si fa in questo numero del «Vedere» dedicato alla Calabria, nella puntiforme realtà regionale quelle energie ed esperienze che possono dar vita a un racconto polifonico della regione.

Riconoscere per valorizzare
Quando si parla di cultura in Calabria è frequente partire dal mito e da un eterno richiamo alla Magna Grecia o ai nomi altisonanti di Pitagora, Campanella, Mattia Preti, Corrado Alvaro, solo
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