C’è un po’ di Dio in Twombly e Morandi

Siamo di fronte a una trasformazione profondissima del pensiero, a una riflessione sulle scienze inimmaginabile prima e anche a un nuovo linguaggio dell’arte. Mi chiedo se la Chiesa sia capace di trasformare se stessa e se anche questo sia suo compito

Edek Osser |

Gabriella Caramore (Venezia, 1945) è stata «profetica» quando, nel 1993, decise di abbandonare le vecchie formule, di innovare radicalmente, raccontare e spiegare al vasto pubblico della radio il significato delle grandi religioni del mondo. Lo ha fatto conducendo per ventitré anni la rubrica di Radio3 Rai «Uomini e profeti». Ma ora affida questo compito ad altri, anche se resterà curatrice del programma. «Uomini e profeti» ha anticipato i tempi per parlare non di religione ma di cultura religiosa, estesa ben oltre l’orizzonte della dottrina cattolica. Per questo ha chiamato ai microfoni esperti laici e religiosi cristiani, induisti, buddhisti, islamici e non solo.

D’ora in poi Gabriella Caramore si dedicherà soprattutto alla scrittura: è già autrice di numerosi libri nei quali ha mescolato filosofia, religione, una forte passione civile e un’infinita curiosità di conoscere. È appena
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