Bronzo, marmo e chewing-gum
Per il Festival, Spoerri, Canova, Savini e i detenuti che interpretano Pistoletto
«Il criterio adottato nella selezione dei bronzi di Daniel Spoerri? Il rispetto per un artista che esegue opere eterogenee con materiali assemblati in maniera libera e sorprendente: l’idea di scultura con lui diventa imprevedibile, sempre espressiva, non celebrativa». Achille Bonito Oliva sintetizza così la trama della mostra da lui curata su uno dei padri del Nouveau Réalisme e che rappresenta il piatto più appetitoso tra le esposizioni del Festival dei 2 mondi.
Allestita nell’ex Museo Civico dal 26 giugno al 10 luglio sotto il titolo «Bronze Age», la rassegna comprende una decina di bronzi di grandi dimensioni e altrettanti più piccoli eseguiti sfruttando anche oggetti recuperati nei mercatini delle pulci dal 2005 al 2016 da parte dell’artista, nato in Romania nel 1930 e creatore di un suo fantasmagorico
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