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Anny Shaw
Leggi i suoi articoliBonhams ha licenziato otto dipendenti a Hong Kong, tra i quali il vicepresidente per l’Asia, Magnus Renfrew, alimentando così le speculazioni sul rallentamento del mercato dell’arte in Asia.
Renfrew, interpellato da bloomberg.com, si è detto «sorpreso e deluso» dalla decisione, pur dichiarando di avere altre opportunità di lavoro in vista. Fondatore nel 2008 di Art HK, entrata in seguito a far parte della famiglia di Art Basel, Renfrew era passato a Bonhams a settembre 2014.
Lucinda Bredin, direttrice globale delle comunicazioni di Bonhams, ha confermato il licenziamento di otto persone «a causa della ristrutturazione delle attività a Hong Kong», aggiungendo che le aste continueranno a tenersi nella sala di One Pacific Place.
La prima vendita di Bonhams di arte moderna e contemporanea a Hong Kong dello scorso autunno non aveva dato buoni risultati: solo 36 degli 88 lotti avevano trovato compratori, con un’irrisoria percentuale di venduto del 48%, mentre il totale della vendita si era collocato molto al di sotto delle stime preasta.
Mentre Christie’s e Sotheby’s vantano una presenza pluriennale a Hong Kong e continuano a dominarvi il mercato dell’arte, il panorama si è arricchito (e la concorrenza si è fatta agguerrita) da quando, nel 2012, China Guardian Auctions e Beijing Poly International Auctions sono arrivate dal continente.
Anche Phillips ha aperto un avamposto nel 2015, con l’obiettivo di lanciare quest’anno vendite di arte contemporanea.
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