Boldini non è solo glamour

Al Vittoriano 150 opere sue e di colleghi

Federico Castelli Gattinara |  | Roma

Non sono mancate negli ultimi anni importanti rassegne su Giovanni Boldini (Ferrara, 1842-Parigi, 1931), tra i più noti, amati e richiesti Italiens de Paris a cavallo tra Otto e Novecento, basti ricordare la mostra del 2015 ai Musei di San Domenico di Forlì o quella che lo ha portato per la prima volta in Cina e in Russia, ancora all’Ermitage (fino all’11 marzo).

A Roma, dove lo si era visto sette anni fa al Chiostro del Bramante, ritorna dal 4 marzo al 16 luglio al Complesso del Vittoriano con una mostra prodotta e organizzata da Arthemisia con la Fondazione Foedus e curata da Tiziano Panconi, autore nel 2002 del catalogo generale, e da Sergio Gaddi: 150 opere tra oli e pastelli dell’artista ferrarese e di altri suoi colleghi del tempo, oltre a una piccola scelta di disegni e incisioni. Boldini non è solo quello dei capolavori più noti, tra quelli esposti i due ritratti di Giuseppe Verdi e una
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