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Silvia Mazza
Leggi i suoi articoliLa Galleria nazionale di Cosenza si arricchisce di una nuova ala espositiva dedicata alla produzione grafica di Umberto Boccioni (Reggio Calabria, 1882 - Chievo, Vr, 1916). In tutto 65 opere, tra disegni su carta a grafite, penna, china, pastelli colorati, acquerelli, e incisioni ad acquaforte e puntasecca. Provengono dalla collezione dell’americana Lydia Winston Malbin, che verso la metà degli anni ’50 le acquista in Italia dalla sorella di Boccioni, Raffaella Callegari. La raccolta, esposta al MoMA di New York nel 1961, dopo la morte di Lydia, nel 1990, viene smembrata e acquisita dal Mibac nel 1996 per la Galleria cosentina. Terza sezione della Galleria (dopo quella dedicata alle acquisizioni e la Collezione Carime), dopo tre anni tra progettazione e gara, sarà inaugurata prima di Natale vicino al salone delle udienze. Allestita secondo criteri cronologici e tematici dettati dalla Soprintendenza Bsae della Calabria, attesta l’interesse di Boccioni per la grafica e l’influenza esercitata dall’ambiente culturale della capitale. I disegni, in gran parte su recto e verso, sono firmati o siglati e vanno dal 1906 al 1915, dagli anni della formazione fino alla piena affermazione futurista. Parte preponderante è costituita dagli studi preparatori del 1908 per «Campagna lombarda», «Contadini al lavoro», «Cigni», «Autoritratto» ecc.; tra gli altri, lo studio per una delle prime opere futuriste, «La risata». Ultimo documento della raccolta è «Silvia», acquerello del 1915. «Nella sala confinante, ci anticipa il soprintendente Fabio De Chirico, risistemeremo la “Bagnante” di Greco (donazione Bilotti) e una sezione dedicata al contemporaneo (ultima opera acquisita è «Verso N» di Alfredo Pirri)».
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