Biennale di Venezia, i 15 del Codice Italia

Venezia. Antologico per quanto riguarda le generazioni rappresentate; ecumenico per le tendenze documentate; e vagamente «archeologico» (e a tratti malinconico), considerata la comune propensione dei 15 artisti invitati allo sguardi retrospettivo: questo è il Padiglione Italia concepito per la prossima Biennale di Venezia dal curatore Vincenzo Trione, incentrato, spiega, su «artisti che interrogano vestigia lontane», per «offrire un retroterra alle loro avventure linguistiche» e così «rimodulare cifre che sono già state create, fino a renderle irriconoscibili». È in questa «extasy of influence», per dirla con lo scrittore e saggista Jonathan Lethem, che secondo il curatore va ricercato il «Codice Italia» (questo il titolo della mostra) che sarà messo in scena nel padiglione alle Tese delle Vergini all’Arsenale, dotato quest’anno di mille metri quadrati in più all’esterno. Ecco allora
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