Beverly Pepper: «Molti artisti si credono Dio, io cerco di rispettare la natura»

Intervista all’esponente della Land art e scultrice che all’Aquila ha creato un anfiteatro aperto a tutti nel Parco del Sole accanto a Collemaggio

L'Amphisculpture e, sullo sfondo, due Narni Columns di Beverly Pepper a L’Aquila. Foto Stefano Miliani
Stefano Miliani |

L’Aquila. «L’opera pubblica deve essere creata affinché la popolazione possa trarne beneficio. All’Aquila ho voluto un’opera per la comunità che sia un tutt’uno con il simbolo di un passato che si rinnova, Collemaggio». Ha idee precise Beverly Pepper riguardo al suo lavoro appena consegnato al Comune e quindi alla città: l’«Amphisculpture», un anfiteatro in pietra bianca e in pietra rossa che si modula sul terreno nel Parco del Sole adiacente alla Basilica di Collemaggio, riaperta dopo i restauri nel dicembre scorso.

L’opera ricorda nella forma un analogo lavoro creato da Beverly Pepper nel parco della Villa del collezionista Giuliano Gori a Celle, presso Pistoia: come una evocazione degli antichi teatri greci con il linguaggio della modernità, con una quinta interrotta da una fessura, lo spazio digrada sul terreno, si affaccia sulla vallata e aderisce al luogo con vista sulle montagne
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