Balla ritrae una dama del Novecento, con Arman è già Natale

Il 3 novembre la casa d’aste Ambrosiana propone una vendita di arte moderna e contemporanea tra figurazione e linguaggio astratto

Un particolare di «Signora 900» (1922) di Giacomo Balla, stima 120-150mila euro. Cortesia di Ambrosiana Casa d'aste
Elena Correggia |

Sono circa 150 le opere provenienti da pregevoli collezioni private italiane che compongono il catalogo dell’asta di arte moderna e contemporanea in programma da Ambrosiana Casa d’aste, a Milano, il 3 novembre.

A spiccare è una tela di Giacomo Balla, «Signora 900», olio su tela del 1922 (stima 120-150mila euro), la cui importante storia espositiva ebbe inizio fin dagli anni ’20 e comprese la partecipazione ad una rassegna alla Galleria nazionale d’arte moderna di Roma nel 1971-72. Il ritratto richiama un soggetto molto amato da Balla, quello della figura femminile, su cui più volte si cimentò a partire già dalla fine dell’Ottocento e secondo un linguaggio che, pur nella variabilità dei decenni, trova un comune denominatore nell’attenzione per la luce e il movimento.

Rimanendo nell’ambito della figurazione interpretata da artisti del Novecento italiano sono proposte opere di Filippo de Pisis, con una interessante «Natura morta con pipa», un olio su cartone degli anni ´50 (20-25 mila), Mario Tozzi, Michele Cascella e Renato Guttuso. Di quest’ultimo è proposto «Fiori su paesaggio», olio su tela del 1978 presente nel catalogo ragionato delle opere dell’artista (50-60mila). Una sezione è poi dedicata alla collezione Buttazzi di Conegliano ove si fanno notare le tele di Domenico Cantatore, amico intimo della famiglia Buttazzi, e in particolare «Ragazza in bianco» del 1957 (9-12mila).

Nell’ambito dell’astrazione si segnala una serie di opere di Roberto Crippa fra cui «Figure astratte» del 1949 (25-30mila). Fra gli artisti del panorama internazionale sono presenti Hisiao Chin, la cui pittura astratta coniuga spiritualità orientale e suggestioni dell’arte moderna occidentale con un’opera storica del 1961 (20-25mila) e Shozo Shimamoto, una tecnica mista su tessuto appartenente alla performance di Itami, in Giappone, del 2000 (20-25mila). Si presenta infine con un notevole impatto scenico la scultura di Arman del 1990 che rappresenta un albero di Natale composto da centinaia di tubetti di colore spremuti, con le caratteristiche colature di colore (18-24mila).

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