Bagni di vapore e d’acqua calda ad Aquileia
Scoperti due nuovi settori all’interno delle Grandi Terme, nella zona sudoccidentale della città

Archeologi del dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale dell’Università di Udine hanno scoperto due nuovi settori all’interno delle Grandi Terme di Aquileia. Si tratta, rispettivamente, di un’area di oltre 200 metri quadrati con vasche, mosaici e fontane e di una di 150 metri quadrati destinata ai bagni di acqua calda.
Nel primo settore, quello nord-orientale, l’elemento più rilevante è la poderosa fondazione dell’ambiente in calcestruzzo e grossi frammenti di colonne reimpiegate, perlopiù in marmo cipollino. Tra IV e V secolo la vasca fu colmata e l’ambiente ricoperto da un mosaico a grandi tessere.
Il secondo ambiente, nel settore ovest, riguarda l’abside del calidarium, la parte delle terme destinata ai bagni in acqua calda e di vapore, con cui l’edificio si concludeva, identificato grazie alla presenza del doppio sistema di riscaldamento a ipocausto e a parete e grazie a quella di una piattaforma in laterizi pertinente a vari ambienti tra cui due praefurnia (i forni dove si bruciava la legna), di cui sono stati messi in luce gli imbocchi.
Le Grandi Terme di Aquileia, o Thermae felices Constantinianae, così denominate nell’iscrizione di una base di statua di Costantino rinvenuta nell’area, furono costruite o concluse per volontà di Costantino nel corso dei primi decenni del IV secolo d.C., quando Aquileia era uno dei porti principali del Mediterraneo e ospitava spesso l’imperatore.
La loro collocazione nella zona sudoccidentale della città, nella località detta poi Braida Murada tra l’anfiteatro e il teatro, rispecchia la progettazione di un grande quartiere dedicato all’otium e alle attività ludiche, protetto dalle nuove mura tardoantiche.