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Walter Guadagnini
Leggi i suoi articoliC’è chi considera Avedon il più grande fotografo di moda della seconda metà del XX secolo, chi lo ricorda come uno dei più potenti ritrattisti della storia, chi sottolinea la sua capacità di leggere la società al di fuori di schemi e convenzioni. Poiché ognuna di queste letture è plausibile, se ne deduce che la varietà degli interessi, unita a una strepitosa coscienza tecnica e linguistica, hanno fatto di Avedon una figura centrale nell’evoluzione della fotografia del Novecento.
La mostra in corso alla Gagosian Gallery fino all’11 aprile ne è un’ulteriore dimostrazione: la serie di immagini unite sotto il titolo di «Beyond Beauty» vanno infatti da storici scatti per la moda alla ritrattistica di studio, fino alla controversa serie «In memory of the Late Mr. And Mrs. Comfort» pubblicata nel ’95 dal «New Yorker».
Personaggi famosi, da Lana Turner ad Audrey Hepburn, da Marlene Dietrich a Veruschka, immagini celeberrime, come quella della modella che salta una pozzanghera, omaggio al maestro Martin Munkácsi, ma soprattutto lo stile di Avedon, la lucidità del suo pensiero, non solo fotografico: «Il fatto è che non puoi arrivare alla cosa in sé, alla reale natura del soggetto, strappando via la superficie. La superficie è tutto quello che hai. Puoi andare al di là della superficie lavorando con la superficie».
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