Monitor accesi su miart

Rimandata al 2021 l’edizione in presenza la rassegna milanese va online, come Art Basel

Uno stand di una passata edizione di miart
Ada Masoero |  | MILANO

Dalla primavera, sua tradizionale collocazione, all’autunno, per sfuggire alla morsa del contagio. E ora, dal mondo fisico al virtuale: miart, la fiera internazionale di arte moderna e contemporanea di Milano, non si aprirà in Fieramilanocity in settembre, come si era ipotizzato, ma si terrà in forma digitale, in attesa dell’edizione del 2021 quando (virus permettendo) si presenterà con una duplice veste, fisica e online.

È la stessa strada scelta da Art Basel nello scorso giugno, quando ha «digitalizzato» la manifestazione, finendo poi per cancellare l’appuntamento previsto nella Fiera di Basilea per il 17-20 settembre e rinviare l’edizione del cinquantenario al 17-20 giugno 2021 (preview 15-16 giugno). Mentre la Fiac ha, piuttosto arditamente, confermato l’appuntamento al Grand Palais e al Petit Palais per il 22-25 ottobre prossimi, a dispetto anche della più che probabile assenza degli investitori americani.

La decisione dei vertici di miart, frutto di un confronto con galleristi, collezionisti, critici internazionali, è giunta dopo aver valutato molte strade, risultate tutte impercorribili (troppi sono stati i contagiati all’Armory Show di New York, primo fra tutti il compianto Germano Celant, e al Tefaf di Maastricht). Quella di settembre sarà dunque un’occasione d’incontro virtuale, che metterà a disposizione di galleristi e collezionisti di tutto il mondo una chat per la contrattazione diretta delle opere, e presenterà anche gli appuntamenti della Milano Art Week del Comune, dal 7 al 13 settembre.

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