Artlab Eyeland: al via l’evento dedicato a Taranto, città in trasformazione
Dalla forte valenza sociale e un profondo senso etico, la manifestazione vede la partecipazione di artisti internazionali, mostre diffuse nello spazio urbano e allestite in sedi espositive storiche e spettacolari

Ha inaugurato il 2 giugno la prima edizione di Artlab Eyeland, progetto artistico e laboratoriale che vuole raccontare la trasformazione della città di Taranto. Organizzato da PhEST, con il sostegno del Comune di Taranto, attraverso il Piano di rigenerazione sociale per l’area di crisi di Taranto, e con il patrocinio della Regione Puglia e della Soprintendenza Nazionale per il patrimonio culturale subacqueo, la manifestazione ha coinvolto gli abitanti della Città Vecchia in workshop e iniziative, con l’obiettivo di restituire una prospettiva inedita dell’isola «tra i due mari».
Grazie alle esposizioni en plein air diffuse per la città, lo spazio urbano è diventato il palcoscenico per il racconto di mondi e immaginari distanti che si incontrano tra i palazzi, le strade e le impalcature che caratterizzano l’architettura della Città Vecchia. La commistione di stili, discipline e soggetti vuole essere uno stimolo per arricchire il sostrato culturale di Taranto, città troppo spesso associata a una narrazione univoca che ha come protagonista lo stabilimento dell’Ilva, presenza ingombrante che nel tempo ha deteriorato l’immagine di questo luogo unico nel suo genere. Ma sotto la pelle coriacea di Taranto si percepisce il fermento e il desiderio di rinascita e di rivincita: l’arte e la creatività possono contribuire a esprimerlo e valorizzarlo.
Artlab Eyeland (visitabile fino al 31 luglio) è dunque un progetto ambizioso che attraverso l’arte, la fotografia e il design vuole contribuire al risveglio di una città che sta diventando sempre più la culla di importanti eventi culturali: dall’imminente Map Festival che mette in relazione musica e architettura, alle varie edizioni di Trust, festival di street art, fino all’edizione pilota della Biennale del Mediterraneo di Architettura e Arte Contemporanea del 2024. Collocandosi nel territorio con una spinta collaborativa verso le realtà esistenti, Artlab Eyeland si presenta come una «manifestazione plastica», la cui peculiarità è la sua transitorietà permanente: sedici le mostre inaugurate venerdì scorso (per un totale di quindici autori) e già visitabili, ma altre iniziative vedranno la luce sul territorio nei prossimi mesi.
Tra queste, il progetto di arte partecipata di Caos, nome d’arte di Dario Pruonto, il quale è arrivato a Taranto il 29 maggio per rimanere fino al 15 giugno nell’ottica di costruire una connessione profonda con i cittadini, coinvolgendoli nelle attività e nella co-creazione del suo lavoro. Milanese d’origine, Dario Pruonto è un artista pubblico e figura di riferimento della street poetry italiana; la sua ricerca esplora il rapporto tra arte visiva, linguaggio e contesto urbano e tocca temi complessi come l’incomunicabilità, il confine e la relazione.
Dal 7 all’11 giugno il collettivo tedesco Mentalgassi tornerà a Taranto per allestire la sua opera, risultato della residenza svolta a fine maggio. L’attività artistica di questo collettivo è votata allo stravolgimento della forma e degli utilizzi di oggetti di uso quotidiano. Combinando fotografia, scultura e street art, gli artisti di Mentalgassi daranno vita a un’opera inedita che vede come soggetti i volti dei tarantini. Inoltre, dal 28 giugno al 14 luglio si svolgerà il laboratorio di produzione musicale di Alex Palmieri, durante il quale i partecipanti impareranno attivamente a raccontare la città e a promuovere la sua bellezza per mezzo di registrazioni ambientali; i presenti potranno produrre una traccia musicale interamente scritta con i suoni della Città Vecchia.
L’evento, sotto la direzione artistica di Giovanni Troilo, la curatela fotografica di Arianna Rinaldo e Rica Cerbarano e la curatela per l’arte contemporanea di Roberto Lacarbonara, si caratterizza come un progetto dalla forte valenza sociale e senso etico che gli abitanti di Taranto e i visitatori della manifestazione sembrano aver colto senza esitazione. Ampia la partecipazione all’evento inaugurale, avvenuto a Palazzo De Notaristefani, una delle due sedi espositive interne, così come l’affluenza nei giorni seguenti presso Palazzo Galeota, la seconda location «indoor».
Questo evento ci ricorda che quando l’arte parla alle persone comuni, porta bellezza e capacità di immaginazione tra le strade, genera nuove visioni, consapevolezza e determinazione tra chi pensa di non poterselo permettere. Ed è lì che serve davvero.